CONCILI DI BASILEA, FERRARA E FIRENZE: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro e immediato i Concili di Basilea, Ferrara e Firenze:

1. Perché fu convocato il Concilio di Basilea?

Il Diciassettesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, fu convocato da Papa Martino V nel 1431 a Basilea ma aperto dal suo successore Papa Eugenio IV, per riformare la Chiesa e per cercare l’unione con le Chiese orientali. C’era bisogno di rinnovamento dopo secoli difficili e divisioni interne.

2. Qual era il problema principale a Basilea?

Molti vescovi volevano che il Concilio fosse superiore al Papa, un’idea non compatibile con l’insegnamento cattolico. Questo creò forte tensione con il Papa Eugenio IV.

3. Perché il Concilio si trasferì da Basilea a Ferrara?

Perché il gruppo conciliarista stava diventando sempre più ostile al Papa. Per evitare uno scisma, Eugenio IV spostò il Concilio a Ferrara, dove poteva guidarlo direttamente.

4. Perché poi fu trasferito da Ferrara a Firenze?

A Ferrara c’erano problemi di peste e difficoltà economiche. Firenze offriva un ambiente più sicuro e ospitale per continuare i lavori.

5. Chi partecipò a Ferrara e Firenze?

Oltre ai rappresentanti della Chiesa latina, arrivarono anche delegazioni della Chiesa greca e di altre Chiese orientali, desiderose di dialogare con Roma.

6. Di cosa si discusse principalmente?

Si parlarono i temi che dividevano Oriente e Occidente:

il Filioque,

il primato del Papa,

il purgatorio,

alcune differenze liturgiche.

7. Cosa si ottenne a Firenze?

Nel 1439 si firmò la Unione di Firenze, in cui latini e greci dichiaravano di essere in piena comunione di fede. Fu un grande passo verso l’unità.

8. L’unione durò?

Purtroppo no. Molti fedeli e vescovi orientali non accettarono l’accordo, spesso per motivi politici e culturali. Tuttavia il tentativo rimase importante.

9. Perché questi Concili sono importanti per la Chiesa cattolica?

Perché:

confermano che il Papa è principio di unità nella Chiesa,

mostrano che il dialogo con l’Oriente è possibile,

preparano la strada ai futuri Concili di riforma, come il Concilio di Trento.

10. Che messaggio spirituale possiamo trarre oggi?

Che l’unità della Chiesa richiede pazienza, dialogo e fedeltà alla verità. Anche nei momenti difficili, lo Spirito Santo guida la Chiesa verso l’unità voluta da Cristo.

CONCILIO DI COSTANZA: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio di Costanza:

1. Che cos’è il Concilio di Costanza?

È il Sedicesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato dall’antipapa Giovanni XXIII e dall’imperatore Sigismondo, e celebrato dal 1414 al 1418 a Costanza (Germania), per risolvere una grave crisi e rinnovare la vita ecclesiale.

2. Perché fu convocato?

Fu convocato soprattutto per porre fine al Grande Scisma d’Occidente, quando nella Chiesa c’erano più papi rivali e i fedeli non sapevano chi fosse il vero successore di Pietro.

3. Qual era il problema principale del tempo?

Il problema principale era la divisione dell’autorità papale: tre uomini diversi si dichiaravano Papa allo stesso tempo, causando confusione e indebolendo la testimonianza della Chiesa.

4. C’erano altri motivi oltre allo scisma?

Sì. Molti chiedevano anche una riforma morale e disciplinare, perché alcuni abusi e comportamenti poco evangelici si erano diffusi nel clero.

5. Chi partecipò al Concilio?

Parteciparono cardinali, vescovi, teologi, religiosi, delegati dei regni cristiani e tanti esperti che aiutavano nei lavori.

6. Che cosa fece concretamente il Concilio per risolvere lo scisma?

Il Concilio depose o riconobbe la rinuncia dei tre papi rivali e poi favorì l’elezione di un unico pontefice, accettato da tutta la Chiesa.

7. Chi fu eletto Papa?

Fu eletto Martino V, che divenne Papa nel 1417 e riportò l’unità nella Chiesa.

8. Il Concilio parlò anche di dottrina?

Sì. Il Concilio condannò alcune dottrine ritenute erronee, come quelle di Jan Hus, perché contrarie all’insegnamento cattolico.

9. Il Concilio riuscì a fare tutte le riforme desiderate?

No, non tutte. Il Concilio iniziò un cammino di riforma, ma molte cose furono completate solo più tardi, specialmente con il Concilio di Trento.

10. Chi rese valido il Concilio di Costanza?

Il Concilio fu reso valido da Papa Gregorio XII, che lo autorizzò ufficialmente tramite i suoi legati.

11. Se c’erano tre papi (Gregorio XII a Roma, Giovanni XXIII a Pisa, Benedetto XIII ad Avignone) come poté essere legittimo il Concilio?

Gregorio XII, pur contestato, era quello che agiva secondo la legge della Chiesa. Con la sua approvazione il Concilio ebbe base canonica, mentre gli altri due pretendenti non avevano questa autorità.

12. Che cosa fece Gregorio XII per ristabilire l’unità?

Si dimise volontariamente, permettendo al Concilio di eleggere un unico Papa riconosciuto da tutti: Martino V.

13. Qual è il frutto principale del Concilio di Costanza?

Il frutto più importante è stato il ritorno all’unità: un solo Papa per tutta la Chiesa, come vuole Cristo.

14. Perché il Concilio di Costanza è importante per i cattolici di oggi?

Perché ricorda che la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, può superare anche crisi molto gravi e ritrovare l’unità nella fede e nella carità.

DIO È MASCHIO? PERCHÉ DIO HA SCELTO IL SESSO MASCHILE PER LA SUA INCARNAZIONE? DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

1. Dio è maschio?

No. Dio è spirito: non ha corpo né sesso biologico. Quando diciamo “Padre”, non parliamo di mascolinità, ma di una relazione nella Trinità.

2. Perché chiamiamo Dio “Padre”?

Perché nella Trinità il Padre è l’origine, la sorgente eterna da cui nasce il Figlio.
“Padre” indica:

chi genera da sé (senza ricevere da nessuno);

la relazione eterna con il Figlio.

3. Cosa significa che il Padre “genera” il Figlio?

Non è una generazione fisica.
È una processione eterna: il Figlio riceve la vita divina dal Padre dall’eternità.

4. Perché non possiamo chiamare Dio “Madre” in senso trinitario?

Perché nel linguaggio umano “madre” indica soprattutto accoglienza e ricezione, mentre il Padre nella Trinità è “principio senza principio”, colui che dà senza ricevere.
Non è questione di genere, ma di ruolo relazionale.

5. Dio ha anche caratteristiche materne?

Sì. La Bibbia attribuisce a Dio tratti di tenerezza, cura, compassione materna.
Ma questi tratti non descrivono la relazione trinitaria, bensì il suo amore per noi.

6. Perché il Figlio di Dio si è incarnato come uomo e non come donna?

Non per superiorità dell’uomo — la Chiesa lo rifiuta — ma per un significato teologico nella storia della salvezza.

Cristo è:

il nuovo Adamo, rappresentante dell’umanità;

lo Sposo che dona la vita alla Chiesa, presentata come “sposa”.

7. Dio avrebbe potuto incarnarsi come donna?

In senso assoluto sì, ma nella storia concreta del popolo ebraico del I secolo, una donna non avrebbe potuto compiere pubblicamente la missione del Messia (predicare, insegnare, fondare una comunità).
Dio parla dentro la storia, in modo da essere ascoltato.

8. L’essere uomo rende Gesù superiore?

No. Essere uomo è stato un segno, non un privilegio. La sua redenzione riguarda tutti, uomini e donne, perché è diventato “Figlio dell’uomo”, cioè dell’umanità intera.

9. Qual è il ruolo della donna nel mistero dell’Incarnazione?

Dio ha voluto una donna, Maria, come protagonista essenziale:

accoglie il Verbo,

coopera alla salvezza,

rappresenta l’umanità che dice “sì” a Dio.

Cristo (nuovo Adamo) e Maria (nuova Eva) mostrano che maschile e femminile non si oppongono, ma collaborano nel progetto divino.

10. Il patriarcato ha influito sulla forma storica dell’Incarnazione?

Sì, in parte. Dio ha scelto un tempo e una cultura in cui un Messia donna non sarebbe stato ascoltato. Ma Gesù, pur vivendo in un mondo patriarcale, ne ha rovesciato la logica:

valorizza le donne,

parla con loro,

le rende prime testimoni della Risurrezione.

11. Cosa insegna tutto questo alla Chiesa oggi?

Che davanti a Dio:

uomo e donna hanno uguale dignità,

le loro differenze sono complementari, non gerarchiche,

entrambi sono chiamati a partecipare all’amore redentore di Cristo.

CONCILIO DI VIENNE: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici pensate per cattolici che vogliono conoscere il Concilio di Vienne:

1. Che cos’è il Concilio di Vienne?

È il Quindicesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Clemente V e celebrato tra il 1311 e il 1312 a Vienne, in Francia.

2. Perché è stato convocato?

Per affrontare problemi gravi del tempo:

la complessa situazione dell’Ordine dei Templari,

alcune correnti spirituali che rischiavano deviazioni dalla dottrina,

la necessità di riformare il clero e la vita religiosa,

la missione della Chiesa verso altri popoli.

3. Perché la questione dei Templari era così importante?

Perché l’ordine era stato accusato dal re di Francia di gravi colpe. La Chiesa voleva verificare la verità delle accuse senza farsi guidare dalle pressioni politiche.

4. I Templari furono dichiarati colpevoli di eresia?

No. Il Concilio non li dichiarò eretici, ma decise di sopprimere l’Ordine per evitare scandali e tensioni. Le singole persone furono giudicate dai tribunali ecclesiastici locali.

5. Che cosa decise il Concilio sulla vita religiosa?

Rafforzò la disciplina degli ordini, correggendo eccessi e invitando a una vita più equilibrata, fedele al Vangelo e alla dottrina cattolica.

6. Il Concilio fece qualcosa per la formazione dei sacerdoti?

Sì. Ricevette indicazioni per migliorare lo studio della teologia e promosse anche lo studio delle lingue orientali (ebraico, greco, arabo) per aiutare l’opera missionaria.

7. Il Concilio parlò della missione della Chiesa?

Sì. Incoraggiò l’evangelizzazione e il dialogo con altre culture, e parlò anche della necessità di sostenere i cristiani in Terra Santa.

8. Quali furono altri risultati importanti?

Approvò nuovi ordini dediti alla carità,

incoraggiò una riforma morale del clero,

propose un rinnovato impulso alla vita spirituale e alla missione.

9. Quali effetti lasciò nella storia della Chiesa?

Il Concilio mostrò la volontà della Chiesa di difendere la verità, pur tra difficoltà politiche. Portò avanti riforme utili, chiuse la vicenda templare e rafforzò l’impegno missionario e lo studio teologico.

10. Perché il Concilio di Vienne è importante oggi?

Perché ricorda che la Chiesa, anche nei tempi difficili, è chiamata a discernere con prudenza, a riformarsi dove serve e a custodire la fede con carità e fermezza.

CONCILIO DI LIONE II: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che vogliono conoscere il Concilio di Lione II:

1. Che cos’è il Concilio di Lione II?

È il Quattordicesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Gregorio X nel 1274 a Lione, per affrontare questioni importanti come l’unione con la Chiesa d’Oriente, la riforma della Chiesa e il problema delle Crociate.

2. Perché è stato convocato?

Per tre motivi principali:

cercare di ristabilire la comunione tra la Chiesa latina e quella greca,

riformare alcuni aspetti della vita ecclesiale, come l’elezione del Papa,

riflettere su come difendere la Terra Santa dopo il fallimento delle Crociate.

3. Perché si cercava l’unione con la Chiesa d’Oriente?

Perché lo scisma tra Oriente e Occidente durava da secoli e perché la cooperazione era vista come necessaria per proteggere i cristiani della Terra Santa. Anche l’Impero bizantino, in difficoltà politica, cercava un accordo con Roma.

4. Che cosa ha deciso il Concilio riguardo alla Chiesa greca?

I rappresentanti dell’Impero bizantino accettarono la dottrina cattolica, incluso il Filioque, e riconobbero il primato del Papa. In quel momento sembrò che l’unione tra le Chiese fosse ristabilita.

5. L’unione è durata?

Purtroppo no. Gran parte del clero e del popolo bizantino non accettò l’accordo, ritenendolo imposto dall’imperatore. Poco dopo la sua morte, l’unione fu rifiutata quasi dappertutto.

6. Quali riforme interne alla Chiesa latina ha portato il Concilio?

Il concilio rese più ordinato e veloce il processo di elezione del Papa (nascita delle regole del conclave) e incoraggiò una vita ecclesiale più disciplinata e fedele al Vangelo.

7. Che cosa ha detto il Concilio sulle Crociate?

Ha cercato di organizzare una nuova crociata per difendere la Terra Santa, anche se questo progetto non ebbe pieno successo.

8. Qual è l’importanza spirituale del Concilio?

Il Concilio di Lione II rappresenta un grande sforzo di unità tra i cristiani. Ricorda che la comunione è un dono dello Spirito Santo e richiede ascolto, umiltà e conversione.

9. Perché è importante per la Chiesa di oggi?

Perché insegna che il dialogo per l’unità non è mai inutile, anche quando i risultati non arrivano subito. Mostra il desiderio profondo della Chiesa di vivere ciò che Gesù ha chiesto: “che tutti siano una cosa sola.”

CONCILIO DI LIONE I: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici pensate per cattolici che vogliono conoscere il Concilio di Lione I:

1. Che cos’è il Primo Concilio di Lione?

È il Tredicesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Innocenzo IV nel 1245 a Lione, per affrontare gravi problemi della Chiesa e della cristianità.

2. Perché fu convocato?

Per tre motivi principali:

il forte conflitto tra il Papa e l’imperatore Federico II,

il bisogno di rafforzare i regni cristiani minacciati da nemici esterni,

la necessità di riformare la disciplina della Chiesa.

3. Qual era il problema con l’imperatore Federico II?

Era accusato di attaccare i territori della Chiesa, ostacolare le crociate e mancare di rispetto al potere spirituale del Papa.

4. Dove e quando si svolse il Concilio?

A Lione, in Francia, nella Cattedrale di Saint-Jean. Si aprì il 28 giugno 1245.

5. Chi partecipò al Concilio?

Cardinali, vescovi, abati e rappresentanti della cristianità. Alcuni, soprattutto dall’Impero, non parteciparono a causa delle tensioni politiche.

6. Qual è stata la decisione più importante?

Il Concilio decise di deporre l’imperatore Federico II a causa della sua condotta ritenuta opposta al bene della Chiesa e dell’ordine cristiano.

7. Il Concilio parlò anche delle crociate?

Sì. Cercò di rilanciare l’aiuto alla Terra Santa e di organizzare meglio gli sforzi dei cristiani d’Oriente e d’Occidente.

8. C’erano anche riforme sulla vita della Chiesa?

Sì. Il Concilio richiamò alla moralità del clero, al buon uso dei beni ecclesiastici e alla collaborazione con il Papa.

9. Quali furono gli effetti del Concilio?

Rafforzò l’autorità morale del Papa,

aumentò temporaneamente il conflitto con l’Impero,

diede nuovo impulso alle riforme interne,

mostrò l’importanza dei concili nella vita della Chiesa.

10. Perché è importante per noi oggi?

Perché ricorda che la Chiesa, anche nelle difficoltà, cerca di difendere la verità, promuovere la giustizia e garantire la pace tra i popoli.

CONCILIO LATERANENSE IV: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici pensate per cattolici che vogliono conoscere il Concilio Lateranense IV:

1. Che cos’è il Concilio Lateranense IV?

È il Dodicesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Innocenzo III nel 1215 a Roma.

2. Perché fu convocato questo Concilio?

Per rafforzare l’unità della fede, combattere l’eresia, e migliorare la disciplina del clero e la vita sacramentale dei fedeli.

3. Chi partecipò al Concilio?

Oltre 400 vescovi, abati e altri rappresentanti della Chiesa.

4. Quali furono alcune decisioni importanti del Concilio?

Definì chiaramente la dottrina della Transustanziazione (la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia),

impose regole più severe per il clero, come castità e osservanza dei voti,

stabilì norme contro l’eresia.

5. Quali effetti ebbe il Concilio sulla Chiesa?

Consolidò l’autorità del Papa,

uniformò la pratica dei sacramenti in tutta la Chiesa,

rafforzò la disciplina interna del clero.

6. Quale fu l’importanza del Concilio per la società?

Le leggi della Chiesa influenzarono anche la vita civile, aiutando a creare ordine morale e sociale in Europa.

7. Quante decisioni (canoni) furono prese?

Furono emanati 41 canoni che trattavano dottrina, disciplina e regole morali.

CONCILIO LATERANENSE III: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, adatte a cattolici che vogliono conoscere il Concilio Lateranense III:

1. Che cos’è il Concilio Lateranense III?

È l’Undicesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Alessandro III nel 1179 a Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, per riportare unità e riforma nella Chiesa.

2. Perché è stato convocato?

Per tre motivi principali:

mettere fine allo scisma degli antipapi,

riformare le regole dell’elezione del Papa,

correggere abusi e problemi nella vita del clero.

3. Che cosa aveva causato lo scisma?

Nel 1159 furono eletti due Papi: Alessandro III e l’antipapa Vittore IV. Questa divisione, sostenuta anche da poteri politici, aveva provocato grande confusione e sofferenza nella Chiesa.

4. Qual è stata la decisione più importante del Concilio?

Stabilire che il Papa dev’essere eletto solo dai cardinali e che servono almeno i due terzi dei voti. Questa regola serve a evitare future divisioni.

5. Il Concilio ha parlato anche della vita del clero?

Sì. Ha condannato la simonia (vendita di cose sacre), proibito ai chierici di portare armi o usare violenza e chiarito le regole per assumere incarichi nella Chiesa.

6. Ha preso decisioni anche per i fedeli?

Sì. Ha voluto proteggere pellegrini, mercanti e persone deboli dalle violenze dell’epoca.

7. Quali effetti positivi ha portato il Concilio?

Ha messo fine allo scisma,

ha rafforzato l’autorità del Papa,

ha migliorato la disciplina del clero,

ha promosso una società più rispettosa e ordinata.

8. In che modo ha influenzato il futuro della Chiesa?

Ha stabilito regole che hanno dato stabilità alla Chiesa per secoli, in particolare per l’elezione del Papa. Ha inoltre contribuito al rinnovamento spirituale che porterà alle grandi figure dei secoli successivi.

9. Qual è il suo messaggio per i cattolici di oggi?

Che l’unità della Chiesa è un dono prezioso da custodire, e che la riforma vera nasce sempre dal Vangelo, dalla comunione e dalla conversione del cuore.

CONCILIO LATERANENSE II: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che vogliono conoscere il Concilio Lateranense II:

1. Che cos’è il Concilio Lateranense II?

È il Decimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Innocenzo II nel 1139 a Roma, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, per ristabilire l’unità della Chiesa dopo uno scisma.

2. Perché fu convocato?

Fu convocato perché la Chiesa era stata divisa dallo scisma di Anacleto II, un antipapa che aveva contestato l’elezione di Innocenzo II. Dopo la sua morte, era necessario ricomporre la pace ecclesiale.

3. Qual era il problema principale da risolvere?

La Chiesa aveva due Papi in conflitto. Il Concilio doveva confermare il vero Papa e annullare tutto ciò che l’antipapa aveva fatto.

4. Cosa fece il Concilio riguardo all’antipapa?

Dichiarò nulle tutte le ordinazioni, decisioni e nomine fatte da Anacleto II e dai suoi seguaci.

5. Quante persone parteciparono?

Vi presero parte molti vescovi, abati e rappresentanti della Chiesa di tutto l’Occidente, rendendolo uno dei Concili più partecipati del tempo.

6. Quali riforme disciplinari furono introdotte?

Il Concilio ribadì l’obbligo del celibato per i sacerdoti, la lotta contro la simonia, il divieto per i laici di interferire nelle questioni della Chiesa, la protezione dei monasteri da abusi e violenze.

7. Che benefici portò alla Chiesa?

Il Concilio ristabilì l’unità intorno al Papa, rafforzò l’autorità pontificia, rimise ordine nella vita del clero e contribuì alla pace tra Chiesa e poteri civili.

8. Ha definito nuovi dogmi?

No, non ha proclamato nuovi dogmi, ma ha avuto un’importanza enorme per la disciplina e l’unità ecclesiale.

9. Perché è importante per noi oggi?

Ricorda che l’unità della Chiesa e la fedeltà al Papa sono doni preziosi, e che la vita del clero deve essere sempre testimonianza di coerenza evangelica.

10. Chi era il Papa che guidò il Concilio?

Il Concilio fu guidato da Papa Innocenzo II, riconosciuto come legittimo successore di Pietro dopo la fine dello scisma.

11. Chi aiutò Innocenzo II a superare lo scisma?

Un aiuto decisivo venne da san Bernardo di Chiaravalle, grande figura spirituale del Medioevo, che sostenne con forza il Papa legittimo.

12. Cos’è uno scisma nella Chiesa?

È una divisione nella comunità cristiana in cui un gruppo rifiuta l’autorità del Papa o si separa dall’unità ecclesiale.

13. Perché lo scisma di Anacleto II fu così grave?

Perché creò confusione tra i fedeli, divise il clero e mise Roma in forte tensione politica e religiosa.

14. Il Concilio si occupò solo dello scisma?

No, oltre a risolvere lo scisma, il Concilio volle riformare e rinforzare la vita del clero e ristabilire una disciplina più chiara.

15. Perché il celibato dei sacerdoti fu ribadito?

Perché in molte zone i sacerdoti vivevano in modo irregolare: il Concilio volle richiamare tutti a una vita consacrata più coerente con il Vangelo.

16. Cosa sono la simonia e gli abusi feudali?

Simonia: comprare o vendere cariche religiose.

Abusi feudali: violenze o imposizioni dei signori laici sui beni e sulle persone della Chiesa.

17. Il Concilio aiutò i monasteri?

Sì. Rinforzò la loro protezione, vietando ingerenze dei laici e sostenendo la loro autonomia spirituale.

18. Come migliorò il rapporto tra Chiesa e poteri civili?

Richiamando i signori e i governanti a rispettare le libertà della Chiesa e a non interferire nelle sue decisioni spirituali.

19. Qual è il messaggio spirituale principale del Concilio?

Che l’unità della Chiesa è fondamentale, che il Papa è segno di comunione e che la vita cristiana richiede ordine, purezza di intenti e fedeltà al Vangelo.

20. Come possiamo vivere oggi l’insegnamento del Concilio Lateranense II?

Pregando per l’unità della Chiesa, sostenendo il Papa e i pastori, cercando uno stile di vita più evangelico ed evitando divisioni che feriscono la comunità.

LA CHIESA: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI SULLE REALTÀ MISTICHE DELLA CHIESA

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, adatte a cattolici che desiderano comprendere le realtà mistiche della Chiesa:

1. Che cos’è la Chiesa?

La Chiesa è la comunità dei battezzati unita a Cristo: è il suo Corpo Mistico, guidato dallo Spirito Santo e chiamato a camminare verso la salvezza.

CHIESA MILITANTE: DOCENTE E DISCENTE

2. Chi fa parte della Chiesa militante?

Coloro che vivono sulla terra e camminano verso il Paradiso.

3. Perché si chiama militante?

Perché i cristiani combattono ogni giorno contro il peccato, il male e le tentazioni.

4. Che differenza c’è tra Chiesa docente e Chiesa discente?

Chiesa docente: il Papa e i vescovi che insegnano la fede.

Chiesa discente: tutti i fedeli che ascoltano, imparano e vivono ciò che la Chiesa insegna.

CHIESA SOFFERENTE

5. Chi fa parte della Chiesa sofferente?

Le anime che sono in Purgatorio, già salve ma ancora in purificazione.

6. Come possiamo aiutare le anime del Purgatorio?

Con preghiere, sacrifici, indulgenze e soprattutto con la Santa Messa offerta per loro.

7. Le anime del Purgatorio pregano per noi?

Sì. Anche se soffrono, sono unite a Cristo e intercedono per noi.

CHIESA TRIONFANTE

8. Chi fa parte della Chiesa trionfante?

I santi e gli angeli in Paradiso, che vivono nella gloria di Dio.

9. I santi ci aiutano davvero?

Sì, i santi intercedono per noi e ci accompagnano nel cammino verso il Cielo.

LA CELEBRAZIONE DELLA MESSA

10. Perché la Messa è così importante?

Perché in ogni Messa si rinnova il sacrificio di Cristo e tutta la Chiesa — militante, sofferente e trionfante — si unisce a questo Mistero.

11. Durante la Messa è presente solo l’assemblea visibile?

No. Anche se non c’è nessuno, durante ogni Messa è presente tutta l’assemblea del Cielo.

12. Gesù è veramente presente nell’Eucaristia?

Sì: nelle apparenze del pane e nel vino consacrati c’è veramente la sostanza del Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo.

LA COMUNIONE DEI SANTI

13. Che cos’è la comunione dei santi?

È il legame d’amore che unisce:

noi sulla terra,

le anime del Purgatorio,

i santi e gli angeli in Paradiso.

Tutti ci aiutiamo a vicenda con preghiere e grazie.

MARIA, MADRE DELLA CHIESA

14. Che ruolo ha Maria nella Chiesa?

Maria è:

Madre della Chiesa,

Regina degli Apostoli,

Mediatrice di grazie,

Avvocata delle anime del Purgatorio.

15. Maria è presente alla Messa?

Sì. Maria è unita al sacrificio del suo Figlio e intercede per noi in ogni Messa.

16. Cosa succede a chi vive con fede la Messa e la vita della Chiesa?

Entra già da ora nella vita eterna, camminando verso la Gerusalemme celeste, dove Dio sarà tutto in tutti.

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