CONCILIO LATERANENSE I: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio Lateranense I:

1. Che cos’è il Concilio Lateranense I?

È il nono Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato nel 1123 a Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. È il primo Concilio ecumenico svolto in Occidente e servì a rafforzare la libertà e l’autorità della Chiesa.

2. Chi lo convocò e perché?

Lo convocò Papa Callisto II per confermare la pace con l’imperatore, appena raggiunta con il Concordato di Worms, e per sistemare gravi problemi che stavano danneggiando la vita della Chiesa.

3. Qual era il problema principale da risolvere?

La lotta per le investiture, cioè la discussione su chi avesse il diritto di scegliere e nominare vescovi e abati: il Papa o i re. Il Concilio ribadì che le nomine spettavano solo alla Chiesa.

4. Quali altre cause portarono al Concilio?

Le principali erano:

l’interferenza dei monarchi nelle decisioni ecclesiastiche,

la simonia, cioè la vendita delle cariche sacre,

il concubinato dei sacerdoti, contrario al celibato,

la necessità di rafforzare la disciplina e l’unità interna della Chiesa,

la protezione dei beni ecclesiastici, spesso minacciati da nobili e re.

5. Quali canoni importanti furono approvati?

Il Concilio stabilì che:

solo il Papa e la Chiesa possono nominare vescovi e abati,

ogni forma di simonia è condannata e le nomine simoniache sono invalide,

i chierici devono vivere il celibato e abbandonare convivenze irregolari,

i beni della Chiesa non possono essere usati o sottratti dai poteri politici,

sono protetti i pellegrini, i monaci e le persone consacrate,

vengono corretti vari abusi nella vita monastica per favorire una vita più evangelica.

6. Quali effetti ebbe il concilio sulla Chiesa?

Gli effetti principali furono:

un forte rafforzamento dell’autorità del Papa,

una separazione più chiara tra potere spirituale e potere politico,

una disciplina più rigorosa e coerente per il clero,

maggiore unità tra le diocesi e i vescovi di tutta Europa.

7. Perché è importante ricordarlo oggi?

Perché ci mostra come la Chiesa abbia difeso la propria libertà di servire Cristo senza interferenze politiche. Ricorda anche il valore della disciplina, della coerenza di vita dei ministri e dell’unità intorno al Papa, elementi necessari anche per i cattolici di oggi.

CONCILIO DI COSTANTINOPOLI IV: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, adatte a cattolici che vogliono conoscere il Concilio di Costantinopoli IV:

1. Che cos’è il Concilio di Costantinopoli IV?

È l’ottavo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato a Costantinopoli tra l’869 e l’870. Fu convocato dall’imperatore Basilio I e da Papa Adriano II per riportare ordine e unità nella Chiesa orientale.

2. Perché fu convocato?

Per risolvere una grave crisi nella Chiesa di Costantinopoli, nata dalla deposizione del patriarca Ignazio e dalla successiva nomina irregolare di Fozio. Il Concilio doveva ristabilire la pace e la comunione con Roma.

3. Qual era il problema tra Ignazio e Fozio?

Ignazio era stato ingiustamente destituito e Fozio era stato eletto in modo irregolare, ricevendo tutte le ordinazioni in pochi giorni e senza l’approvazione della Chiesa e del Papa. La sua nomina violava le norme canoniche.

4. C’erano altre cause che portarono al Concilio?

Sì. Tra le cause aggiuntive:

ingerenza politica dell’Impero nelle nomine ecclesiastiche,

abusi e disordini nella disciplina del clero,

irregolarità nelle ordinazioni,

tensioni crescenti tra Roma e Costantinopoli,

abusi nella gestione dei beni e della vita monastica.

5. Chi partecipò al Concilio?

Parteciparono numerosi vescovi orientali e legati pontifici inviati da Papa Adriano II. L’imperatore Basilio sostenne il Concilio; Ignazio fu riconosciuto come patriarca legittimo.

6. Quali decisioni prese il Concilio?

Il Concilio:

confermò Ignazio come patriarca di Costantinopoli,

depose Fozio e dichiarò invalida la sua elezione,

ristabilì la comunione con Roma,

condannò i concili fotiani,

riaffermò il ruolo del Papa come garante dell’unità,

introdusse norme disciplinari per correggere abusi nel clero e nei monasteri.

7. Cosa stabilirono i canoni del Concilio?

Il Concilio emanò 27 canoni. Tra i principali:

difesa delle icone secondo il Concilio di Nicea II,

condanna delle ordinazioni irregolari,

riaffermazione dell’autorità del Papa e degli antichi patriarcati,

divieto di interferenze politiche nella Chiesa,

norme per la disciplina monastica,

condanna degli abusi nei beni ecclesiastici,

divieto di partecipare a sinodi scismatici.

8. Quali furono gli effetti del Concilio?

Il Concilio riportò la pace tra Roma e Costantinopoli (almeno temporaneamente),

riaffermò il primato del Papa,

limitò l’ingerenza dello Stato negli affari ecclesiastici,

ristabilì l’ordine disciplinare nella Chiesa orientale.

9. Che significato spirituale ha per la Chiesa?

Insegna che l’unità della Chiesa si conserva attraverso la verità, la comunione con il Papa, il rispetto della disciplina apostolica e l’evitare ambizioni politiche o personali.

10. Che lezione offre ai cristiani di oggi?

Ricorda che la Chiesa non è un luogo di potere, ma una comunità che vive di servizio, carità e obbedienza a Cristo. Quando si seguono verità e amore, l’unità può essere sempre ricostruita.

CONCILIO DI NICEA II: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, adatte a cattolici che vogliono conoscere in modo chiaro il Concilio di Nicea II:

  1. Che cos’è il Concilio di Nicea II?

È il settimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato nel 787 a Nicea. Fu convocato dall’imperatrice Irene con il consenso di Papa Adriano I per difendere la giusta venerazione delle immagini sacre.

  1. Perché il Concilio è stato convocato?

Per risolvere la crisi dell’iconoclastia, cioè il rifiuto e la distruzione delle immagini sacre da parte di alcuni imperatori e gruppi nella Chiesa.

  1. Quali furono le cause della crisi iconoclasta?

Le principali cause furono:

l’influenza di religioni che rifiutavano le immagini, come ebraismo e islam,

ragioni politiche degli imperatori che volevano controllare la Chiesa,

la paura che le immagini fossero usate in modo superstizioso,

un’interpretazione errata del comandamento “Non ti farai idolo”.

  1. Che cosa dicevano gli iconoclasti?

Dicevano che venerare immagini fosse idolatria, che solo la croce potesse essere rappresentata e che non si potesse raffigurare Cristo né i santi.

  1. Perché la Chiesa ha difeso le immagini sacre?

Perché Dio si è fatto uomo. Se Cristo ha assunto un volto umano nell’Incarnazione, allora è possibile rappresentarlo senza offendere Dio.

  1. Che cosa ha deciso il Concilio?

Ha stabilito che le immagini sacre possono essere venerate, ma non adorate. L’adorazione spetta solo a Dio, mentre la venerazione è un onore rivolto alla persona rappresentata.

  1. Qual è la differenza tra venerazione e adorazione?

Venerazione: rispetto e amore verso Cristo, Maria e i santi attraverso le loro immagini.

Adorazione: culto dovuto solo a Dio Uno e Trino.

  1. Perché venerare un’immagine non è idolatria?

Perché l’onore rivolto all’immagine non si ferma all’oggetto, ma va alla persona raffigurata.

  1. Chi ha convocato il Concilio?

L’imperatrice Irene e suo figlio Costantino VI, con la presenza e l’autorità dei legati di Papa Adriano I.

  1. Che cosa hanno fatto al Concilio oltre a parlare di immagini?

Hanno approvato 22 canoni disciplinari per ristabilire l’ordine nella Chiesa dopo la crisi iconoclasta.
Alcuni esempi:

accoglienza degli insegnamenti dei concili precedenti,

condanna della distruzione delle icone,

protezione dei monasteri,

norme sul comportamento morale dei sacerdoti e dei monaci,

regole sulle reliquie, sulle chiese e sull’organizzazione ecclesiale.

  1. Quali effetti ha avuto il Concilio?

Ha messo fine alle persecuzioni contro chi difendeva le icone, ha ristabilito l’unità della Chiesa, ha confermato l’insegnamento sull’Incarnazione e ha rilanciato la tradizione artistica e spirituale delle icone.

  1. Perché Nicea II è importante ancora oggi?

Perché ricorda che la fede cristiana è concreta: Dio si è fatto visibile. Le immagini sacre ci aiutano a pregare, a contemplare Cristo e a sentire vicina la comunione dei santi.

  1. Che cosa ci insegna spiritualmente questo Concilio?

Che Dio vuole incontrarci anche attraverso segni e volti. Le immagini non sono semplici decorazioni, ma aiuti per vivere meglio il mistero dell’Incarnazione e crescere nella preghiera.

CONCILIO DI COSTANTINOPOLI III: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, adatte a cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio di Costantinopoli III:

1. Che cos’è il Concilio di Costantinopoli III?

È il sesto Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato a Costantinopoli tra il 680 e il 681, convocato dall’imperatore Costantino IV per chiarire la dottrina su Gesù Cristo.

2. Perché è stato convocato?

Per risolvere due errori diffusi all’epoca:

Monotelismo: l’idea che Cristo avesse una sola volontà.

Monoenergismo: l’idea che Cristo avesse una sola operazione.

Queste teorie creavano divisioni e confusione nella Chiesa.

3. Perché il monotelismo era considerato pericoloso?

Perché negava che Gesù avesse una vera volontà umana.
Se Cristo non avesse scelto e obbedito come uomo, non avrebbe condiviso pienamente la nostra condizione e non avrebbe potuto redimere la nostra volontà.

4. Chi partecipò al Concilio?

Vescovi d’Oriente e d’Occidente, guidati dai legati di Papa Agatone, con il sostegno dell’imperatore Costantino IV. Il ruolo della Sede di Roma fu determinante nel chiarire la dottrina.

5. Qual era il clima della Chiesa prima del Concilio?

C’erano forti tensioni tra Roma e Costantinopoli, pressioni politiche degli imperatori per mantenere l’unità dell’Impero e divieti di discutere la questione delle volontà di Cristo (come nel Typos di Costante II).
Il Concilio fu necessario per riportare pace, chiarezza e unità.

6. Qual è l’insegnamento principale definito dal Concilio?

Il Concilio afferma che in Gesù Cristo ci sono:

due volontà, una divina e una umana,

due operazioni, una divina e una umana.

Queste volontà non si oppongono, ma sono armoniche, perché appartengono all’unica Persona divina del Verbo.

7. Gesù aveva dunque due volontà separate?

No. Le due volontà non sono in contrasto.
La volontà umana di Cristo si conforma liberamente a quella divina.
Questo rende vera e pienamente umana l’obbedienza di Gesù al Padre.

8. Perché è così importante riconoscere la volontà umana di Gesù?

Perché Cristo salva ciò che assume.
Assumendo una vera volontà umana, Gesù redime anche la nostra libertà e ci mostra come vivere l’obbedienza a Dio.

9. Il Concilio ha introdotto una dottrina nuova?

No. Ha semplicemente confermato la fede apostolica già professata dai primi concili, soprattutto da Calcedonia.
Ha chiarito ciò che alcuni teologi avevano confuso.

10. Il Concilio ha emesso canoni e condanne?

Sì. Ha definito come dogma la dottrina delle due volontà e delle due operazioni.
Ha condannato i principali promotori del monotelismo e del monoenergismo, tra cui:

Sergio di Costantinopoli,

Ciro d’Alessandria,

Pirro, Paolo e Pietro di Costantinopoli,

e anche Papa Onorio I, non per aver insegnato l’eresia, ma per aver favorito la confusione con lettere ambigue.
Papa Leone II confermò questa condanna spiegandone le ragioni.

11. Quali effetti ebbe il Concilio sulla vita della Chiesa?

Il Concilio ristabilì la corretta dottrina sull’Incarnazione,

favorì l’unità tra Oriente e Occidente,

rafforzò l’autorità dottrinale della Sede di Roma,

mise fine a decenni di controversie cristologiche.

Fu un momento di grande chiarificazione e rinnovamento.

12. Che cosa insegna questo Concilio ai cristiani di oggi?

Insegna che Gesù è davvero uno di noi: ha una volontà umana che ama, sceglie e obbedisce.
Ci invita a unire anche la nostra volontà — spesso fragile — a quella di Dio.

La sua obbedienza non annulla la libertà umana, ma la guarisce e la compie.

CONCILIO DI COSTANTINOPOLI II: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio di Costantinopoli II:

1. Che cos’è il Concilio di Costantinopoli II?

È il quinto Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato nel 553 a Costantinopoli sotto l’imperatore Giustiniano, per chiarire la dottrina su Gesù Cristo e custodire l’unità della Chiesa.

2. Perché è stato convocato?

Per risolvere le difficoltà nate dopo il Concilio di Calcedonia (451), soprattutto tra i cristiani dell’Oriente che temevano che Calcedonia separasse troppo la divinità e l’umanità di Gesù.

3. Qual era il problema principale da chiarire?

Bisognava ribadire in modo chiaro che Gesù Cristo è uno solo, una Persona divina che possiede due nature, l’umana e la divina, unite davvero senza essere confuse o separate.

4. Che cosa sono i “Tre Capitoli”?

Sono tre gruppi di scritti e autori antichi sospettati di favorire errori su Cristo:

1. Teodoro di Mopsuestia,

2. alcune opere di Teodoreto di Cirro,

3. una lettera di Iba di Edessa.

L’imperatore voleva condannarli per rassicurare i cristiani dell’Oriente.

5. Perché la loro condanna creò problemi?

Perché alcuni vescovi occidentali temevano che condannare quei testi significasse indebolire o mettere in discussione il Concilio di Calcedonia, già riconosciuto come vero e autorevole.

6. Che cosa ha deciso il Concilio?

Ha condannato gli errori presenti nei Tre Capitoli, ma allo stesso tempo ha ribadito con forza che Calcedonia rimane pienamente valido e fedele alla tradizione della Chiesa.

7. Qual è l’insegnamento principale del Concilio?

Che in Gesù ci sono due nature complete — una divina e una umana — unite nella sola Persona del Figlio.
Non sono confuse, non cambiano, non sono divise né separate.

8. Il Concilio ha cambiato la fede della Chiesa?

No. Non ha cambiato nulla. Ha soltanto chiarito e difeso ciò che la Chiesa aveva sempre creduto e insegnato, soprattutto nei concili precedenti.

9. Quali altri temi ha affrontato il Concilio?

Oltre ai Tre Capitoli, il Concilio ha:

ribadito l’autorità dei primi quattro concili ecumenici,

confermato il valore delle lettere di Papa san Leone Magno,

difeso l’insegnamento di san Cirillo d’Alessandria,

respinto interpretazioni che dividevano o confondevano Cristo.

10. Che cosa sono i “14 anatemi” del Concilio?

Sono affermazioni che chiariscono la dottrina e respingono gli errori. Tra questi:

rifiuto di ogni idea che separi Cristo in due persone,

condanna di chi dice che il Verbo abitò in un uomo distinto,

conferma dell’unione delle due nature in un’unica Persona,

riaffermazione che Maria è Madre di Dio (Theotokos),

condanna degli errori di Teodoro di Mopsuestia e di chi li difende.

11. Quali effetti produsse nella Chiesa?

chiarì definitivamente alcune ambiguità sulla natura di Cristo,

rafforzò l’insegnamento del Concilio di Calcedonia,

causò qualche tensione temporanea con l’Occidente, poi risolta,

facilitò, almeno in parte, il dialogo con alcuni gruppi orientali.

12. Perché è importante oggi per i cattolici?

Perché ci aiuta a capire chi è Gesù: vero Dio e vero uomo insieme, l’unico Salvatore.
Comprendere questo è fondamentale per la nostra fede e per il significato dell’Incarnazione.

CONCILIO DI CALCEDONIA: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio di Calcedonia:

1. Che cos’è il Concilio di Calcedonia?

È il quarto Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato nel 451 a Calcedonia. È uno dei Concili più importanti, perché ha definito in modo chiaro e definitivo chi è Gesù Cristo.

2. Perché fu convocato?

Per mettere fine alle confusioni sulla natura di Gesù e ristabilire la pace nella Chiesa dopo anni di controversie. Si voleva chiarire come fossero unite in Cristo la divinità e l’umanità.

3. Quali altre cause portarono alla convocazione del Concilio?

Si doveva correggere il caos provocato dal “latrocinio di Efeso” del 449, ristabilire la comunione tra le grandi sedi della Chiesa, frenare gli abusi disciplinari e affermare con autorità l’insegnamento autentico sul mistero dell’Incarnazione.

4. Quali errori dottrinali si volevano correggere?

Due in particolare:
il nestorianesimo, che separava in Cristo due persone, una divina e una umana,
e il monofisismo, che affermava l’esistenza in Cristo di una sola natura.

5. Quali furono le figure principali del Concilio?

Il Papa di Roma, san Leone Magno, autore del famoso Tomo a Flaviano,

l’imperatrice Pulcheria e l’imperatore Marciano, che sostennero il Concilio,

e Dioscoro di Alessandria, capo del monofisismo, che fu deposto.

6. Perché Dioscoro fu condannato?

Per aver sostenuto il sinodo irregolare di Efeso del 449, per aver perseguitato l’ortodossia e per aver osato scomunicare ingiustamente il Papa.

7. Quale ruolo ebbe Papa Leone?

Inviò al Concilio il suo Tomo, che spiegava con chiarezza la vera dottrina su Cristo. I Padri, ascoltandolo, proclamarono: “Pietro ha parlato per bocca di Leone!”.

8. Che cosa ha dichiarato il Concilio?

Che Gesù Cristo è una sola persona in due nature, una umana e una divina, unite: senza confusione, senza cambiamento, senza divisione, senza separazione.
È la definizione dogmatica che ancora oggi professiamo.

9. Perché questa definizione è importante per la nostra fede?

Perché ci garantisce che Gesù è davvero uomo (in tutto simile a noi fuorché nel peccato), per salvarci, e davvero Dio, per donarci la vita eterna. Da essa dipende la comprensione autentica della nostra redenzione.

10. Quali effetti ebbe il Concilio sulla Chiesa?

Diede una dottrina chiara su Cristo, rafforzò l’unità della fede e stabilizzò la disciplina della Chiesa. Alcune comunità orientali non accettarono le decisioni e nacquero divisioni che esistono ancora oggi.

11. Quali canoni disciplinari emanò il Concilio?

30 canoni, tra i quali ricordiamo:

regole sull’ordinazione dei vescovi e sui trasferimenti,

norme per evitare abusi del clero e garantire una buona disciplina,

protezione dei monasteri e della vita religiosa,

norme su come accusare un vescovo in modo legittimo,

conferma delle sedi patriarcali,

il discusso Canone 28, che tentava di elevare Costantinopoli quasi al livello di Roma (non accettato dal Papa).

12. Che cosa insegna oggi il Concilio di Calcedonia?

Che Dio si è fatto veramente uomo per amore nostro e che la verità su Cristo è essenziale per la nostra salvezza. Ci invita a custodire l’unità della fede e a rimanere fedeli alla tradizione della Chiesa.

13. Perché i cattolici di oggi dovrebbero conoscerlo?

Perché il Concilio di Calcedonia è la base della nostra professione di fede: Gesù è “vero Dio e vero uomo”. Conoscerlo rafforza la nostra fede e ci rende più consapevoli dello straordinario mistero dell’Incarnazione.

CONCILIO DI EFESO: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio di Efeso:

1. Che cos’è il Concilio di Efeso?

È il terzo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato nel 431 d.C. a Efeso (Turchia). Fu un momento molto importante per chiarire chi è Gesù Cristo e quale è il vero titolo di Maria.

2. Chi lo ha convocato?

Lo ha convocato l’imperatore Teodosio II, per risolvere una grave crisi nella Chiesa causata dagli insegnamenti del patriarca Nestorio.

3. Chi era Nestorio e che cosa insegnava?

Nestorio era il patriarca di Costantinopoli. Insegnava che in Gesù c’erano due persone separate ma unite da un vincolo morale:

una divina (il Figlio di Dio),

una umana (Gesù uomo).

Per questo diceva che Maria non doveva essere chiamata “Madre di Dio”, ma solo “Madre di Cristo”.

4. Perché il suo insegnamento era pericoloso?

Perché se Gesù fosse come “diviso in due persone”:

Dio non si sarebbe fatto veramente uomo,

la salvezza non sarebbe stata opera di Dio stesso,

l’Incarnazione perderebbe il suo vero significato.

Questo metteva in pericolo la fede cristiana.

5. Chi ha difeso la vera fede della Chiesa?

Il grande difensore della fede fu san Cirillo d’Alessandria, appoggiato dal Papa san Celestino I. Egli affermò che Gesù è una sola Persona, quella divina del Figlio, vero Dio e vero uomo.

6. Che cosa ha stabilito il Concilio su Gesù Cristo?

Il Concilio ha insegnato che:

Gesù Cristo è una sola Persona divina,

ha due nature: divina e umana,

è vero Dio e vero uomo,

in Lui non c’è divisione, ma perfetta unità.

7. Perché Maria è chiamata “Madre di Dio”?

Maria è chiamata Madre di Dio (Theotokos) perché:

lei ha dato alla luce Gesù Cristo,

Gesù è Dio fatto uomo,

Quindi il Figlio che nasce da Lei è veramente Dio.

Questo titolo non esalta Maria più di Gesù, ma difende la verità su Gesù.

8. Quali altre questioni affrontò il Concilio di Efeso?

Oltre al nestorianesimo, il Concilio affrontò anche:

le dispute tra le grandi Chiese (Roma, Alessandria, Antiochia e Costantinopoli),

l’eresia di Pelagio, che negava il peccato originale e la necessità della grazia,

i problemi di disciplina e di unità nella Chiesa,

riaffermò anche la validità dei Concili di Nicea e Costantinopoli.

9. Il Concilio emanò dei canoni (regole)?

Sì, anche se non in grande numero come a Nicea. Il Concilio stabilì che:

nessuno può cambiare o inventare una nuova fede diversa da quella di Nicea,

le eresie devono essere condannate e respinte,

i vescovi devono rimanere uniti nella stessa fede,

deve essere rispettata l’autorità del Papa e dei vescovi legittimi.

Questo aiutò a proteggere l’unità e la verità della Chiesa.

10. Come reagì il popolo alla decisione del Concilio?

Con grande gioia. Quando fu proclamato il titolo “Madre di Dio”, il popolo di Efeso:

accompagnò i vescovi con fiaccole e canti,

lodò la Vergine Maria,

ringraziò Dio.

Da quel momento crebbe molto la devozione mariana.

11. Quale fu il risultato principale del Concilio?

Il risultato principale fu:

la condanna delle idee di Nestorio,

la proclamazione solenne di Maria come Madre di Dio,

la conferma che Gesù è vero Dio e vero uomo,

un rafforzamento dell’unità della Chiesa.

12. Perché il Concilio di Efeso è importante ancora oggi?

È importante perché ci ricorda che:

Gesù non è un semidio né un uomo abitato dal Verbo o col quale è unito da un vincolo morale, ma è vero Dio e vero uomo nell’unità della Persona divina del Figlio,

Maria è davvero Madre di Dio e della Chiesa,

non possiamo cambiare la fede secondo le mode del tempo,

la nostra salvezza è il frutto dell’Incarnazione di Dio.

Efeso ci invita ancora oggi ad amare Cristo e a onorare Maria con fede, riconoscendo il grande mistero di Dio che si fa uomo per salvarci.

CONCILIO DI COSTANTINOPOLI I: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere il Concilio di Costantinopoli I:

1. Che cos’è il Concilio di Costantinopoli I?

È il Secondo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato dall’imperatore Teodosio I nel 381 e celebrato a Costantinopoli.
È stato riunito per completare e confermare l’opera dottrinale iniziata al Concilio di Nicea nel 325.

2. Perché fu necessario convocarlo?

Perché, dopo Nicea, erano sorte nuove divisioni ed eresie, soprattutto riguardo allo Spirito Santo e alla natura di Cristo. Le discussioni teologiche non erano terminate e la Chiesa aveva bisogno di un nuovo intervento autorevole per ristabilire l’unità della fede.

3. Quali eresie si volevano affrontare?

Principalmente:

Arianesimo, che continuava a negare la piena divinità del Figlio.

Macedonianesimo (o pneumatomachismo), che negava la divinità dello Spirito Santo.

Altre dottrine erronee come apollinarismo, sabellianesimo, eunomianesimo, fotinianesimo.

4. Chi partecipò al Concilio?

Parteciparono circa 150 vescovi, quasi tutti dell’Oriente cristiano, insieme ai rappresentanti della Chiesa di Roma.
Tra i protagonisti ricordiamo Gregorio di Nazianzo e Nectario.

5. Qual era il problema del macedonianesimo?

Il macedonianesimo sosteneva che lo Spirito Santo fosse una creatura, inferiore al Padre e al Figlio.
Questo rendeva impossibile una corretta comprensione della Trinità.
Il Concilio rispose affermando con chiarezza la piena divinità dello Spirito Santo.

6. Che cosa definì il Concilio riguardo allo Spirito Santo?

Il Concilio proclamò che lo Spirito Santo è:

Signore e datore di vita,

procede dal Padre,

con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato.

Questo insegnamento divenne parte del Credo Niceno-Costantinopolitano ed è ancora oggi proclamato nella Messa.

7. Che cos’è il Credo Niceno-Costantinopolitano?

È la versione ampliata del Credo di Nicea.
Include l’articolo sullo Spirito Santo e offre la formulazione più completa della fede cristiana.
È il Credo recitato nella liturgia cattolica e in quella ortodossa.

8. Il Concilio affrontò solo questioni dottrinali?

No. Trattò anche molti problemi disciplinari che riguardavano la vita concreta della Chiesa:

l’ordine delle sedi episcopali,

le divisioni interne,

la validità di alcune ordinazioni,

i rapporti tra Chiese e province ecclesiastiche.

9. Quali sono i canoni disciplinari più importanti del Concilio?

Canone 1

Condanna tutte le principali eresie del tempo (ariani, macedoniani, sabelliani, apollinaristi, eunomiani, fotiniani).

Canone 2

Stabilisce che ogni vescovo deve occuparsi soltanto della propria provincia, evitando intromissioni in altre diocesi.

Canone 3

Riconosce al vescovo di Costantinopoli il secondo posto d’onore dopo il vescovo di Roma, poiché Costantinopoli è la “Nuova Roma”.

Canon 4

Conferma la legittimità dell’elezione di Nectario come vescovo di Costantinopoli.

Canone 5

Regola la comunione tra le Chiese e l’uso delle lettere sinodali, evitando rapporti con vescovi eretici.

Canone 6

Affronta il problema della divisione nella Chiesa di Antiochia, cercando di risolvere il conflitto delle due gerarchie.

Canone 7

Dà norme sulla validità dei battesimi amministrati da eretici, specificando quali gruppi necessitano di nuovo battesimo e quali no.

10. Quali altre questioni spinsero alla convocazione del Concilio?

Oltre alle eresie, fu necessario:

risolvere la crisi della sede di Antiochia, divisa da anni,

chiarire la situazione della sede di Costantinopoli, dove vi erano stati vescovi contestati,

ristabilire la comunione tra varie Chiese locali,

armonizzare la disciplina ecclesiale nell’Impero orientale.

11. Qual è l’eredità del Concilio di Costantinopoli I?

Il Concilio:

conferma definitivamente la fede nicena,

definisce la divinità dello Spirito Santo,

dà forma alla dottrina trinitaria classica,

consegna alla Chiesa il Credo che ancora oggi professiamo,

contribuisce alla riorganizzazione della Chiesa orientale,

rafforza l’unità della fede contro arianesimo e macedonianesimo.

12. Perché è importante per un cattolico conoscere questo Concilio?

Perché Costantinopoli I ci ha lasciato la formulazione più chiara della fede trinitaria e il Credo che professiamo in ogni Messa.
Comprenderlo significa capire uno dei fondamenti della nostra identità cristiana.

CONCILIO DI NICEA I: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere il Concilio di Nicea I in modo chiaro ed essenziale:

  1. Che cos’è il Concilio di Nicea I?

Il Concilio di Nicea I è il primo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica. Si tenne nel 325 d.C. a Nicea (oggi İznik, in Turchia) e riunì vescovi provenienti da tutto il mondo cristiano per chiarire importanti questioni di fede.

  1. Chi lo ha convocato e perché?

Lo convocò l’imperatore Costantino, perché la Chiesa era divisa da gravi dispute dottrinali, soprattutto a causa dell’insegnamento di Ario, e queste divisioni minacciavano anche la pace dell’Impero.

  1. Chi era Ario e cosa insegnava?

Ario era un presbitero di Alessandria che insegnava che Gesù Cristo non era veramente Dio, ma una creatura molto elevata. Secondo lui, “ci fu un tempo in cui il Figlio non esisteva”. Questa dottrina è chiamata arianesimo.

  1. Perché l’insegnamento di Ario era pericoloso?

Perché se Gesù non è veramente Dio, allora:

non può salvarci pienamente,

la sua morte e risurrezione perderebbero valore divino,

la Trinità verrebbe distrutta.

Per questo la Chiesa lo considerò un grave errore contro la fede.

  1. Chi si oppose ad Ario?

Si opposero a lui:

Alessandro, vescovo di Alessandria,

Atanasio, suo giovane diacono (poi grande vescovo e santo).

Essi difesero la verità che Gesù Cristo è pienamente Dio, uguale al Padre per natura.

  1. Cosa decise il Concilio su Gesù Cristo?

Il Concilio stabilì che Gesù Cristo è:

Figlio di Dio,

eterno come il Padre,

non creato, ma generato,

consustanziale al Padre (cioè della stessa sostanza divina).

Questo venne espresso con il termine greco “homoousios”.

  1. Cos’è il Simbolo (Credo) di Nicea?

È una professione di fede nata dal Concilio, che proclama:

“Gesù Cristo… Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, consustanziale al Padre”

Questo Simbolo è la base del Credo che recitiamo ancora oggi nella Messa.

  1. Il Concilio trattò solo l’arianesimo?

No. Il Concilio affrontò anche altre questioni importanti, come:

lo scisma meleziano in Egitto (una Chiesa ribelle e parallela),

la data della Pasqua, che venne fissata per tutta la Chiesa alla domenica,

la necessità di regole comuni per la vita e l’organizzazione della Chiesa.

  1. Che cosa sono i canoni del Concilio di Nicea?

Sono 20 regole disciplinari che regolavano:

l’ordinazione dei vescovi e sacerdoti,

il comportamento morale del clero,

la riammissione dei peccatori e degli eretici pentiti,

l’unità e l’ordine nelle diocesi,

il divieto di usura per il clero,

il modo di pregare (in piedi la domenica e a Pasqua).

Servivano a dare ordine e unità alla Chiesa.

  1. Quale fu il ruolo di sant’Atanasio dopo il Concilio?

Sant’Atanasio difese la fede di Nicea per tutta la vita. Subì esili, persecuzioni, false accuse.
Ma non rinunciò mai alla verità che Gesù è pienamente Dio. Per questo è ricordato come un grande santo e difensore della fede.

  1. L’arianesimo scomparve subito?

No. Continuò a esistere per molto tempo e si diffuse anche tra alcuni popoli germanici. Però, alla fine, grazie alla dottrina nicena e ad altri concili, la vera fede prevalse.

  1. Perché il Concilio di Nicea è importante per noi oggi?

Perché ha chiarito per sempre che:

Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo,

la Trinità è il centro della nostra fede,

la Chiesa è una e universale.

È riconosciuto da:

Chiesa cattolica,

Chiese ortodosse,

molte Chiese protestanti,

ed è una delle colonne portanti del cristianesimo.

LA BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici e brevi, adatte a cattolici che vogliono conoscere meglio la Bibbia:

1. Che cos’è la Bibbia?

La Bibbia è la Parola di Dio scritta. Racconta la storia dell’amore di Dio per l’umanità.

2. Quanti libri ha la Bibbia cattolica?

La Bibbia cattolica ha 73 libri: 46 dell’Antico Testamento e 27 del Nuovo Testamento.

3. Chi ha scritto la Bibbia?

Diversi autori, ispirati dallo Spirito Santo. Dio è il vero autore, gli uomini sono gli strumenti.

4. Che cosa significa “ispirata da Dio”?

Significa che Dio ha guidato gli autori biblici perché scrivessero la verità necessaria per la nostra salvezza.

5. Che lingua parlava Gesù?

Gesù parlava soprattutto aramaico.

6. Qual è il messaggio principale della Bibbia?

Che Dio ama ogni persona e vuole salvarla attraverso Gesù Cristo.

7. Che cosa sono i Vangeli?

Sono quattro libri (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) che raccontano vita, parole, miracoli, morte e risurrezione di Gesù.

8. Qual è il comandamento più importante secondo Gesù?

“Amerai il Signore tuo Dio” e “Amerai il prossimo tuo come te stesso”.

9. Chi ha scritto i Salmi?

Molti autori; la tradizione attribuisce molti salmi a re Davide.

10. Che cosa significa “Alleanza”?

È un patto d’amore tra Dio e il suo popolo.

11. Perché Gesù raccontava parabole?

Per spiegare verità profonde con esempi semplici e comprensibili a tutti.

12. Chi sono gli Apostoli?

Sono i dodici discepoli scelti da Gesù per annunciare il Vangelo.

13. Che cos’è il “Nuovo Testamento”?

La parte della Bibbia che racconta la vita di Gesù e la nascita della Chiesa.

14. Perché la Chiesa cattolica legge la Bibbia nella Messa?

Perché è Dio che parla al suo popolo e lo guida nella fede.

15. Come può aiutarci la Bibbia nella vita di ogni giorno?

Ci dona luce, forza, consolazione e ci insegna a vivere come Gesù.

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