A cura di Giuseppe Monno

Apocalisse 1,8
“Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente.”
Apocalisse 22,13
“Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine.”
Apocalisse 1,8 è uno dei versetti più solenni e maestosi dell’intera Scrittura, dove il titolo divino “Alfa e Omega” (cioè “principio e fine”) è applicato a Dio stesso. Ma nel contesto dell’Apocalisse, questo titolo viene poi ripreso da Gesù Cristo (in 22,13), mostrando la piena identità divina tra il Padre e il Figlio.
Alfa (Α) e Omega (Ω) sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco. Indicano totalità, pienezza, principio e fine di tutto. È un’espressione equivalente a quella di Isaia 44,6 (LXX): “Io sono il primo e l’ultimo, e fuori di me non c’è Dio.”
In ambito biblico Dio è l’origine e il compimento di ogni cosa, l’eterno Signore del tempo e della storia. Quindi: “Alfa e Omega” significa eternità e totale dominio su tutta la realtà.
In Apocalisse 1,8, “Alfa e Omega” e i titoli successivi (“Colui che è… l’Onnipotente”) esprimono l’identità eterna, trascendente e assoluta di Dio. Ma nel contesto dell’Apocalisse, queste stesse parole sono applicate anche a Gesù Cristo:
Apocalisse 22,12-13
“Ecco, io vengo presto… Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine.”
Cristo si auto-identifica con gli stessi titoli divini del Padre. L’Apocalisse non distingue tra i titoli divini del Padre e del Figlio, ma entrambi posseggono la stessa identità divina.
Nel linguaggio apocalittico, il Padre e il Figlio condividono gli stessi attributi divini. Cristo non è “dio minore” o “creatura glorificata”, ma Dio stesso, Signore del tempo e della storia.
In Apocalisse 1,8 parla “il Signore Dio”, ma già in 1,17-18 e 22,13 le stesse parole vengono dette da Cristo. Ciò riflette la fede trinitaria:
un solo Dio,
tre Persone (Padre e Figlio e Spirito Santo),
la stessa divinità, potenza e gloria.
Cristo è “Alfa e Omega”, Principio e Fine della creazione, della redenzione e della storia umana. Tutto trova origine e compimento in Lui (cfr. Colossesi 1,16-17).
Egli è “Colui che viene” (“erchomenos”). Il verbo presente sottolinea la venuta continua di Cristo:
nella storia (Incarnazione),
nella Chiesa (Eucaristia, grazia),
e alla fine dei tempi (Parusia).
Secondo sant’Ireneo di Lione (Adversus Haereses, IV, 6, 5):
“Colui che è chiamato Alfa e Omega, principio e fine, è il Figlio di Dio, per mezzo del quale tutto fu fatto e che è Signore di tutte le cose.”
Mentre sant’Agostino (De Civitate Dei, XI,6):
“Cristo è detto Alfa e Omega perché in Lui tutto inizia e tutto si compie; nulla esiste fuori della Sua eternità.”
In Apocalisse 1,8 e 22,13, il titolo “Alfa e Omega” rivela che Gesù Cristo è l’Eterno, l’Onnipotente, Dio stesso fatto uomo.
Egli è il principio di tutto ciò che esiste e il compimento finale di tutta la creazione:
“Tutto è stato creato per mezzo di Lui e in vista di Lui… Tutto in Lui sussiste” (cfr. Colossesi 1,16-17).