CONCILIO DI CALCEDONIA: DOMANDE E RISPOSTE SEMPLICI

A cura di Giuseppe Monno

Domande e Risposte semplici, pensate per cattolici che desiderano conoscere in modo chiaro il Concilio di Calcedonia:

1. Che cos’è il Concilio di Calcedonia?

È il quarto Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, celebrato nel 451 a Calcedonia. È uno dei Concili più importanti, perché ha definito in modo chiaro e definitivo chi è Gesù Cristo.

2. Perché fu convocato?

Per mettere fine alle confusioni sulla natura di Gesù e ristabilire la pace nella Chiesa dopo anni di controversie. Si voleva chiarire come fossero unite in Cristo la divinità e l’umanità.

3. Quali altre cause portarono alla convocazione del Concilio?

Si doveva correggere il caos provocato dal “latrocinio di Efeso” del 449, ristabilire la comunione tra le grandi sedi della Chiesa, frenare gli abusi disciplinari e affermare con autorità l’insegnamento autentico sul mistero dell’Incarnazione.

4. Quali errori dottrinali si volevano correggere?

Due in particolare:
il nestorianesimo, che separava in Cristo due persone, una divina e una umana,
e il monofisismo, che affermava l’esistenza in Cristo di una sola natura.

5. Quali furono le figure principali del Concilio?

Il Papa di Roma, san Leone Magno, autore del famoso Tomo a Flaviano,

l’imperatrice Pulcheria e l’imperatore Marciano, che sostennero il Concilio,

e Dioscoro di Alessandria, capo del monofisismo, che fu deposto.

6. Perché Dioscoro fu condannato?

Per aver sostenuto il sinodo irregolare di Efeso del 449, per aver perseguitato l’ortodossia e per aver osato scomunicare ingiustamente il Papa.

7. Quale ruolo ebbe Papa Leone?

Inviò al Concilio il suo Tomo, che spiegava con chiarezza la vera dottrina su Cristo. I Padri, ascoltandolo, proclamarono: “Pietro ha parlato per bocca di Leone!”.

8. Che cosa ha dichiarato il Concilio?

Che Gesù Cristo è una sola persona in due nature, una umana e una divina, unite: senza confusione, senza cambiamento, senza divisione, senza separazione.
È la definizione dogmatica che ancora oggi professiamo.

9. Perché questa definizione è importante per la nostra fede?

Perché ci garantisce che Gesù è davvero uomo (in tutto simile a noi fuorché nel peccato), per salvarci, e davvero Dio, per donarci la vita eterna. Da essa dipende la comprensione autentica della nostra redenzione.

10. Quali effetti ebbe il Concilio sulla Chiesa?

Diede una dottrina chiara su Cristo, rafforzò l’unità della fede e stabilizzò la disciplina della Chiesa. Alcune comunità orientali non accettarono le decisioni e nacquero divisioni che esistono ancora oggi.

11. Quali canoni disciplinari emanò il Concilio?

30 canoni, tra i quali ricordiamo:

regole sull’ordinazione dei vescovi e sui trasferimenti,

norme per evitare abusi del clero e garantire una buona disciplina,

protezione dei monasteri e della vita religiosa,

norme su come accusare un vescovo in modo legittimo,

conferma delle sedi patriarcali,

il discusso Canone 28, che tentava di elevare Costantinopoli quasi al livello di Roma (non accettato dal Papa).

12. Che cosa insegna oggi il Concilio di Calcedonia?

Che Dio si è fatto veramente uomo per amore nostro e che la verità su Cristo è essenziale per la nostra salvezza. Ci invita a custodire l’unità della fede e a rimanere fedeli alla tradizione della Chiesa.

13. Perché i cattolici di oggi dovrebbero conoscerlo?

Perché il Concilio di Calcedonia è la base della nostra professione di fede: Gesù è “vero Dio e vero uomo”. Conoscerlo rafforza la nostra fede e ci rende più consapevoli dello straordinario mistero dell’Incarnazione.

Pubblicato da Cristiani Cattolici Romani

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