L’ebraico נֶֽפֶשׁ (nèfeš) e il greco ψυχή (psyché), spesso tradotti con « anima », sono utilizzati non soltanto in riferimento alla parte spirituale dell’uomo (1Re 17,21-22; Matteo 10,28; Apocalisse 6,9) per la quale egli è immagine di Dio, ma pure in riferimento all’intera persona umana (Genesi 2,7; Matteo 26,38; Luca 1,46; Giovanni 12,27; Atti 2,41), alla vita umana (1Re 19,4; Ezechiele 18,4; Matteo 16,25-26; 20,28; Giovanni 15,13), alla bocca (Isaia 5,14; Abacuc 2,5), alla gola (Proverbi 25,25), al sangue (Genesi 9,4; Levitico 17,14; Deuteronomio 12,23), ad ogni essere vivente (Deuteronomio 20,16; Giosuè 10,28.40; Apocalisse 16,3). Anche l’ebraico רֽוּחַ (ruach) e il greco πνεῦμα (pneuma), tradotti con « spirito », sono utilizzati non soltanto in riferimento alla parte spirituale dell’uomo (Siracide 34,13; Giacomo 2,26; 1Pietro 3,19), ma pure in riferimento all’intera persona umana (Luca 1,47), al respiro (Salmi 146,4), ai sentimenti umani (1Maccabei 13,7), alla vita umana (Giobbe 17,1). Col termine « Spirito », inoltre, viene indicata la Divinità (Giovanni 4,24; Atti 5,3-4) e i suoi doni (Isaia 11,2-3).
NÈFEŠ, PSYCHÉ, RUACH, PNEUMA