I CATTOLICI NON COMMETTONO UN ATTO DI IDOLATRIA QUANDO SI PROSTRANO DAVANTI ALLA CROCE O LA BACIANO

I cattolici e gli ortodossi commettono un atto di idolatria nel prostrarsi davanti al crocifisso e a baciarlo?

Assolutamente no. I cattolici – come pure gli ortodossi – si prostano davanti al crocifisso non per questo stesso, ma in segno di rispetto verso ciò che rappresenta: Gesù Cristo e il suo sacrificio salvifico. Parimenti, il bacio lo diamo al crocifisso non per questo stesso, ma per l’affetto che proviamo verso Gesù Cristo, che il crocifisso vuole rappresentare. Nella Bibbia ci sono molti riferimenti di prostrazione e di bacio, e nei quali non vi era alcuna accusa di idolatria. Vediamo qualche esempio: « Giacobbe passò davanti a loro e si prostrò terra, mentre andava avvicinandosi al fratello » (Genesi 33,3). « Esaù corse incontro a Giacobbe, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero » (Genesi 33,4). « Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono, e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono » (Genesi 33,7). « Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò » (Esodo 18,7). « Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: “O re, mio signore”; Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò » (1Samuele 24,9). « Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall’asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra » (1Samuele 25,23). « Fu annunziato al re: “Ecco c’è il profeta Natan”. Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra » (1Re 1,23). In queste scritture non compare mai alcun atto di idolatria, ma semplicemente affetto o alto rispetto verso qualcun’altro. Al contrario, in Rivelazione, Giovanni dopo essersi prostrato viene rimproverato dall’angelo, ma solo perché costui, credendo di vedere in quell’angelo la maestà del Signore, gli si prostrò dinanzi in atteggiamento di adorazione, come chiaramente specifica la Scrittura (Apocalisse 19,10; 22,8-9). Anche Cornelio si prostrò dinanzi a Pietro in atteggiamento di adorazione – la Scrittura lo dice chiaramente – e perciò fu rimproverato (Atti 10,25-26). Quindi prostrarsi in atto di adorazione verso la creatura, o verso una sua raffigurazione, è un grave peccato di idolatria, ma non così se ci si prostra in segno di affetto e di devozione. Talvolta baciamo in segno di affetto e di devozione le foto dei nostri cari, vivi o defunti: figli, genitori, fratelli, nonni, amici. Certamente non rechiamo offesa al Signore né rendiamo i nostri cari o quelle foto oggetto di idolatria. La stessa cosa va detta quando baciamo la croce o immagini che rappresentano Gesù, Maria, gli angeli e i Santi. Le baciamo per l’affetto e la devozione che nutriamo verso ciò che rappresentano.

Pubblicato da Giuseppe Monno

Nella Trinità il Padre è l'amante, il Figlio è l'amato, lo Spirito Santo è l'amore.

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