L’ARCANGELO MICHELE

Michele è un angelo del Signore, al comando degli altri angeli (Apocalisse 12,7; Giosuè 5,13-15) e perciò nella Bibbia egli solo è chiamato arcangelo (Giuda 1,9) che significa « angelo capo », « capo degli angeli », « principe degli angeli ». Se il termine arcangelo è riferito all’ufficio di Michele, il suo nome è riferito invece ad’un suo particolare incarico. Michele – dall’ebraico Mikha’el – significa « Chi [è] come Dio[?] », poiché nessuno è come Dio (1Samuele 2,2; Giobbe 40,9; Isaia 42,8; Salmi 35,10; 145,3; Michea 7,18). L’arcangelo è quindi incaricato della difesa del dominio dell’Onnipotente (Daniele 12,1). Quando Satana si volse contro Dio, subito Michele si contrappose a lui e lo scacciò dal cielo (Apocalisse 12,7-9; Luca 10,18). Quando l’angelo del Signore fu ostacolato per ventun giorni dal principe del regno di Persia – ritardando la visione destinata al profeta (Daniele 10,2) – fu Michele ad intervenire in suo aiuto (Daniele 10,12-14). E quando dal cielo verrà il Signore Gesù nella sua gloria, l’arcangelo Michele verrà con lui e con tutto l’esercito celeste (1Tessalonicesi 4,16-17; Matteo 24,30-31; 25,31-32). L’arcangelo Michele è venerato da tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. Nella liturgia cattolica si celebra la solennità di San Michele arcangelo (assieme agli altri due Santi arcangeli Gabriele e Raffaele) il 29 settembre, mentre nella liturgia ortodossa si celebra l’8 novembre. A San Michele arcangelo sono attribuite apparizioni extrabibliche, e gli sono dedicati luoghi di culto, Chiese e Santuari. Nell’arte cristiana Michele è sempre rappresentato come un giovane con ali d’aquila e con indosso un elmo e una corazza, e una spada (qualche volta sostituita da una lancia o da una croce) nella mano, che sono dei richiami alla parola di Dio (1Tessalonicesi 5,8; Ebrei 4,12; Apocalisse 1,16), e nell’altra mano una bilancia (secondo alcune interpretazioni indica la pesatura delle anime, quindi è un richiamo al giudizio divino). Spesso nell’atto di scacciare il demonio (a volte sotto forma di un drago). Alcuni dipinti lo rappresentano accanto agli arcangeli Gabriele e Raffaele.

Pubblicato da Giuseppe Monno

Nella Trinità il Padre è l'amante, il Figlio è l'amato, lo Spirito Santo è l'amore.

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