FEDE E OPERE

Gli uomini sono salvati da Dio per grazia, mediante la fede, ma anche per le buone opere – senza le quali la fede è morta – che sono conseguenza della grazia, la quale ci viene elargita in abbondanza. La Scrittura ci fa sapere che le buone opere sono di grande importanta: « Non vi fate illusioni, non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene. Se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo » (Galati 6,7-8). « Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male » (2Corinzi 5,10). « Ciascuno riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene » (Efesini 6,8). L’autore della lettera agli Ebrei, scrive: « Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tutt’ora » (Ebrei 6,10). La fede per essere viva deve essere accompagnata dalle buone opere, non dalle sole parole, poiché Cristo stesso afferma: « Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?”. Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi operatori di iniquità! » (Matteo 7,21-23). Giacomo scrive: « Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: “Tu hai la fede ed io ho le opere. Mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene, anche i demoni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta e si compì la Scrittura che dice: “E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio”. Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta » (Giacomo 2,14-26). E ancora, Cristo, sull’importanza della fede accompagnata dalle buone opere, dà questo insegnamento: « Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. Rispondendo, il re dirà loro: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?”. Ma egli risponderà: “In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna » (Matteo 25,31-46). La grazia ci giustifica senza che abbiamo dei meriti precedenti da parte di buone opere, ma ci viene elargita in abbondanza affinché possiamo compierle. Siamo salvati per grazia, mediante la fede, e per le buone opere senza le quali la fede è morta. Viviamo quindi una fede operante che dia frutto a suo tempo.

Pubblicato da Giuseppe Monno

Nella Trinità il Padre è l'amante, il Figlio è l'amato, lo Spirito Santo è l'amore.

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora