GIACOMO, GIUSEPPE, SIMONE E GIUDA

Matteo 13,55: Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?

Marco 6,3: Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?

Tra i dodici apostoli scelti da Gesù, ci sono Giacomo – detto il minore (Marco 15,40) per distinguerlo dal figlio di Zebedèo (Matteo 10,2) – e Giuda suo fratello (Luca 6,16; Giuda 1), da non confondere con il Traditore. Questi sono due dei quattro fratelli menzionati nei vangeli (Matteo 13,55; Marco 6,3). Sono anche gli autori delle omonime lettere. Questo Giacomo è figlio di Alfeo (Matteo 10,4; Atti 1,13), da non confondere con Alfeo di Levi (Marco 2,14). Quindi il padre di questi fratelli non è Alfeo. Andiamo avanti con la lettura dei vangeli e scopriamo chi sia invece la loro madre:

Matteo 27,55-56: C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano, esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

Marco 15,40-41: C’erano là alcune donne che osservavano da lontano, tra le altre: Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salomè, le quali lo seguivano e lo servivano.

La madre di Giacomo e di Ioses (forma ellenistica di Giuseppe) si chiama Maria. Continuiamo ancora con la lettura dei vangeli e scopriamo di quale Maria si tratta:

Matteo 27,61: Erano lì, davanti al sepolcro, Maria Maddalena e l’altra Maria.

Matteo 28,1: Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro.

Marco 16,1: Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomè comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.

La madre di Giacomo, di Ioses, di Simone e di Giuda viene chiamata da Matteo « l’altra Maria » per distinguerla dalla madre di Gesù e dalla Maddalena. Anche Giovanni menziona questa Maria:

Giovanni 19,25: Stavano presso la croce di Gesù sua madre e la sorella di sua madre, Maria di Clèopa, e Maria Maddalena.

Quindi l’altra Maria, madre di Giacomo e di Ioses – fratelli di Giuda e di Simone – è Maria di Clèopa. Perciò i genitori di questi fratelli sono Alfeo (Clèopa) e Maria di Clèopa. Simone – secondo la testimonianza dello scrittore giudeo cristiano Egesippo (II secolo), menzionato da Eusebio (Storia Ecclesiastica III, 11.32) – è un cugino di Gesù, perché suo padre Clèopa è il fratello di Giuseppe, il padre putativo di Gesù. – Clèopa e Alfeo di Giacomo sono probabilmente la stessa persona. Nella Bibbia molti personaggi vengono menzionati con nomi diversi: Bartolomeo è chiamato Natanaèle (Matteo 10,2-4; Giovanni 21,1-2), Tommaso è chiamato Didimo (Giovanni 21,2), Matteo è chiamato Levi (Matteo 9,9; Marco 2,14), Giuda è chiamato Taddeo (Luca 6,16; Marco 3,18), Giuseppe è chiamato Barnaba (Atti 4,36), Giovanni è chiamato Marco (Atti 12,25), Saulo è chiamato Paolo (Atti 13,9), Simone è chiamato Pietro (Matteo 16,18). Alcuni sono nomi propri, altri sono epiteti (ad es Pietro, Barnaba, Didimo). Quindi Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda, menzionati nei vangeli come fratelli di Gesù, sono suoi cugini di primo grado, figli di Alfeo e di Maria di Clèopa. Il termine greco adelphós, tradotto con « fratello », è l’equivalente dell’ebraico ach, e viene utilizzato con un senso più ampio rispetto al solo fratello uterino. Adelphós viene utilizzato in riferimento ai fratelli germani (Genesi 4,1-2 Septuaginta + Matteo 4,21), ai cugini (1Cronache 23,21-22 Septuaginta + Marco 6,3), a zio e nipote (confronta Genesi 13,8 con 11,27 Septuaginta), ai concittadini (Genesi 19,6-7 Septuaginta), ai membri di una tribù (1Cronache 15,4-10 Septuaginta), ai connazionali (Esodo 2,11; Deuteronomio 18,15 Septuaginta + Atti 3,17), agli sposi (Tobia 7,12 Septuaginta), ai bisognosi (Matteo 25,40), ai discepoli di Gesù (Giovanni 20,17-18) e a tutti coloro che fanno la volontà di Dio (Matteo 12,49-50). Spesso nella Bibbia quando si vuol specificare che due o più persone sono fratelli, vengono utilizzate queste formule: « Suo fratello, figlio di sua madre » (Genesi 43,29 Septuaginta). « Sua sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre » (Levitico 20,17 Septuaginta). « Miei fratelli, figli di mia madre » (Giudici 8,19 Septuaginta). « Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, nella barca insieme con Zebedèo loro padre » (Matteo 4,21). Quei fratelli che vennero da Gesù, assieme a Maria sua madre (Matteo 12,46), erano alcuni parenti, forse gli stessi che non avevano creduto in lui (Giovanni 7,5). Quella fu occasione per Gesù di insegnare che i suoi veri fratelli sono coloro che fanno la volontà di Dio (Matteo 12,47-50). Dove chiaramente « fratello, sorella e madre » vuole indicare una stretta relazione secondo lo spirito, non secondo la carne.

Pubblicato da Giuseppe Monno

Nella Trinità il Padre è l'amante, il Figlio è l'amato, lo Spirito Santo è l'amore.

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